È da tanto che non scrivo, un po' per pigrizia, un po' perché non trovavo niente di interessante da raccontare.
Ho sempre pensato che se una cosa non è interessante per chi scrive, figuriamoci quanto lo deve essere per chi si deve anche rompere l'anima a leggere.
Detto questo, visto che qualcosa di mio interesse nello scorso settimana è successo, ho pensato bene di vincere la pigrizia e di mettermi a raccontare.
Da due anni ormai, non si capisce bene per quale disgraziato motivo, l'ultimo fine settimana di aprile si festeggia il compleanno dei Selvadec.
La cosa di per sé non sarebbe deprecabile se ci limitasse a mangiare e bere come fanno le persone normali; sfortuna vuole che nel Gruppo di normalità ce ne sia davvero poca e quindi ai gozzovigli ci si deve sempre aggiungere qualche poderosa vaccata sportiva (con tutto il rispetto per gli sportivi e per i bovini in generale) che sfocia in idee che a definire malsane sarebbe riduttivo.
Ci eravamo lasciati con l'Everesting dello scorso anno, e ci ritroviamo con una 24 ore da ripetersi su un anello di 11 km circa, con 500 metri di dislivello.
L'organizzazione parte da lontano, con una serie di telefonate che durano ore, telefonate così lunghe che sarebbero state un perfetto spot anni 90 per una nota compagnia telefonica che qui non cito per non essere accusato di far marchette.
Vi risparmio i contenuti, anche perché a ben pensarci sarebbe difficile parlarvi del nulla, e salto direttamente alle conclusioni dove si decide che:
1) si fa una 24 ore (ma non è una gara)
2) si fa un "non programma"
3) si fa un volantino che crei confusione (soprattutto nelle nostre menti già di per sé molto confuse)
4) si tiene un basso profilo
Stabilito il tutto si arriva finalmente al fatidico giorno accorgendosi che forse il profilo mantenuto non era stato così basso come auspicato.
Il racconto di quanto accaduto a partire dalle 10 ve lo risparmio. Mi piacerebbe raccontarvi che è stato un viaggio indimenticabile alla scoperta di me stesso ma in realtà sono cose che se non le vivi non le puoi capire; sarebbe come se dopo una serata tra vecchi amici si provasse a raccontare alla moglie quello che ci si è detti: semplicemente impossibile.
Quindi meglio lasciare parlare i numeri che più o meno li si può riassumere così:
A) Indefinito, il numero di partecipanti (non è ancora chiaro quante persone ci fossero in giro e soprattutto se ci sia ancora qualcuno che non è rientrato alla base; nel caso fatecelo sapere di modo da poter avvisare che la manifestazione è finita)
B) Imprecisato, il numero di persone che hanno stazionato con abnegazione al bar per 24 ore consecutive
C) 110, le persone che hanno pranzato con noi alla domenica
D) Infinito, il numero di stupidaggini che si sono sentite lungo il percorso
E) 8, le ore consecutive in cui il Corlatti e il Tractor hanno fatto conteggi su quanti km si potessero fare
F) 12, le ore che non sono bastate al Finto Umile per capire che stava esagerando
G) 2 x 1, le misure della tovaglia (tutto chiaro Marianna?)
H) 1000, i grazie per chi ha reso indimenticabile anche questa avventura
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